Vuoi imparare il controllo di gestione da solo? Per fare controllo nella tua azienda o per relazionarti, al meglio, con il tuo consulente.
Controllo di gestione per tutti
Sei hai la terza media o sei biologo molecolare, oppure se i tuoi ricordi scolastici della ragioneria o dell’università sono nebulosi, questo post è per te.
Per imparare il controllo di gestione occorrono quattro cose:
– curiosità;
– pazienza;
– capacità analitica;
– qualcuno che ve la faccia breve e facile.
Scarica il pdf allegato e studiatelo oppure mettiti alla ricerca di altro materiale breve e ben scritto come questo).
Analisi dei costi 03.11.2014 Dott.ssa Ricco
Preso da:(https://web.uniroma1.it/deap/sites/default/files/allegati/Analisi%20dei%20costi%2003.11.2014%20Dott.ssa%20Ricco.pdf)
Studiato? (non letto). Adesso hai le basi. Se le vuoi approfondire continua come ti suggerisco di seguito.
Controllo di gestione, casi pratici
Studia i libri che indico qui, nell’ordine in cui te li riporto.
Una precisazione: se sei a zero (o anche no), corsi o master di taglio operativo ti aiuteranno molto. Nulla può sostituire l’esperienza sul campo dei docenti e di alcuni discenti, però se non hai tempo o possibilità, quelle che seguono sono delle ottime indicazioni.
Se non hai una formazione contabile di base dovrai acquisirla con un manuale di ragioneria generale studiato molto bene e dopo aver fatto esercizi sulla partita doppia e sulla redazione del bilancio.
Percorso formativo. Bibliografia di riferimento
– impara excel e access a livello avanzato con qualsiasi manuale o risorsa in rete (per gestire al meglio grandi quantità di dati e produrre reportistica);
– un qualsiasi manuale di Ragioneria Generale delle scuole superiori (perché le basi della contabilità le devi conoscere);
– “Analisi di Bilancio con Excel” di Roberto Candidotto, Apogeo Editore;
– “La statistica per risolvere i problemi aziendali” di Terry Dickey, FrancoAngeli;
– “La statistica aziendale. Guida pratica alla preparazione e impiego” di Santino Furlan e Gaetano Pregheffi
(perché le base della statistica descrittiva devi conoscerla).
Se non trovi questi testi di statistica ripiega su un sunto di statistica descrittiva ma non è la stessa cosa. Cerca manuali o risorse dove le nozioni sono contestualizzate a problemi aziendali.
– “Il Controllo di gestione” di Giuseppe Lo Martire, FrancoAngeli;
– “Corso base controllo di gestione” di Walter Caputo, Finanze & Lavoro;
– “La moderna contabilità industriale” di Santino Furlan, FrancoAngeli (un classico anche se vecchiotto).
In alternativa al precedente di Santino Furlan, (anche se Furlan, secondo me, non si batte):
– “Compendio di programmazione e controllo di gestione”, AA.VV., Edizioni Simone.
Una spolverata di matematica finanziaria su interesse, montante, valore attuale, discounted cash flow e affini ci vuole. Puoi prendere varie fonti anche in rete in base ai programmi dell’istituto tecnico.
– “La gestione finanziaria col personal computer: i flussi di cassa. Metodologia generale ed applicativa” di Felice Alori, FrancoAngeli. Si tratta di un manuale di tesoreria aziendale ma è un’edizione un po’ vecchiotta. Se lo trovi è meglio perché è di taglio estremamente operativo.
Finanza aziendale e dintorni non ce li facciamo mancare:
– “Excel per il Controllo di Gestione” Gianclaudio Floria, Tecniche Nuove (seconda parte);
– “Elementi di Finanza Aziendale” Edizioni Simone.
Per la parte pratica potete esercitarvi o studiare bene direttamente i casi più complessi sul manuale:
– “Casi ed esercizi di Controllo di Gestione” Il Sole24 ore Sistema Frizzera;
– “Excel per il Controllo di Gestione” Gianclaudio Floria, Tecniche Nuoveper avere esempi e modelli già pronti e personalizzabili.
E poi, naturalmente tutti gli articolo di questo Blog.
Dopo studiato tutto (non letto) puoi leggere e studiare qualsiasi testo, post, articolo più specifico su problematiche settoriali di controllo di gestione. Metti in cantiere un impegno di almeno 600-800 ore di studio ed esercitazione.
Imparare il controllo di gestione richiede tempo ed esperienza. Ci sarebbero naturalmente anche altri argomenti e libri ma, nel contesto italiano, spesso le aziende non superano i 50 addetti e la formazione che ho proposto è adeguata a queste realtà.
Inoltre quella consigliata è una preparazione generale, valida per tutte le aziende di qualsiasi settore. La formazione specialistica dipende poi dall’esperienza che una persona fa (o non fa).